Navigare negli stretti dei Dardanelli e nel Bosforo Navigare negli stretti dei Dardanelli e nel Bosforo
a cura del Comandante Antonio Cherchi
A differenza del Canale di Suez, di Corinto e di Panama, dove l’ingegno dell’uomo ha creato importanti...
Pianificazione del viaggio transoceanico Pianificazione del viaggio transoceanico
a cura del Comandante Renato Prolovich
Le conoscenze tecniche necessarie per comandare oggi una nave oceanica nell’epoca dell’elettronica e della tecnologia...
Canale della Manica Il Canale della MANICA
a cura del Comandante Giovanni SANTORO
Ero giovane 3° Ufficiale quando, nel lontano 1958, con la carboniera “Teti” facevo i viaggi tra i porti atlantici degli...
Canale di Suez CANALE DI SUEZ
a cura del Professore di Navigazione Bruno GAZZALE
Il canale di Suez ha una lunghezza navigabile di Km 193,25, dalla coppia di boe Hm. 195, a Port Said inizio braccio di levante,...
Canale di Panama CANALE DI PANAMA
a cura del Comandante Capitano Superiore di Lungo Corso Giuseppe QUARTINI
Primo transito ufficiale nel Canale: 15 agosto 1904 lo S. S. “ANCON” da Colon, rada di Cristobal in...
Posted on : 06-01-2012 | By : admin | In : Tradizionale
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La Filibusta e le Navi Corsare.
Con lo sviluppo degli imperi coloniali spagnolo e portoghese nei secoli XVI e XVII, “prese il largo” la filibusta, banditismo marittimo, contiguo alle guerre di corsa favorite dai governi francese, inglese ed olandese preoccupati dal dominio iberico sui mari.
Le sterminate coste delle colonie del Nuovo Continente erano troppo lunghe per essere difese dalle galee e caravelle armate. Lì s’insediarono i filibustieri, chiamati anche “Fratelli della costa”. Gli attacchi alle navi spagnole, e poi anche portoghesi, avevano lo scopo della rapina, oppure quello di deviare i vascelli carichi di tesori americani verso le rotte dei loro Paesi nord – europei. Lo scenario degli assalti via via si spostò anche verso i mari prospicienti le coste dei Caraibi.
del Pilota Comandante Cap. L.c. Massimiliano Gazzale
Il Pilota del porto é una figura che fa parte dei servizi nautici di ogni porto, assieme ad ormeggiatori e rimorchiatori portuali. Il Pilota del porto non é un lavoro, un mestiere o un’arte, é tutte e tre queste cose insieme. Prima di tutto è un Servizio. Il Pilota è al servizio della Sicurezza del porto, concorre a mantenerla a livelli altissimi e dipende in tutto e per tutto dalla Autorità Marittima, che assolve il compito di garantire la Sicurezza in senso generale.
Essere un Pilota significa quindi servire ad uno scopo di interesse generale; è con questo spirito che occorre affrontare qualsiasi tematica relativa al pilotaggio. È facile parlare di altri aspetti del servizio di pilotaggio come la “turnistica” favorevole, la presunta indipendenza da tutto e da tutti, la presunta irresponsabilità in caso di incidenti, per non parlare del lato economico; ed è altrettanto facile cadere in errore di giudizio, relegando al rango di casta una categoria di professionisti che come poche altre lavora in silenzio 24 ore al giorno ad altissimi livelli e con altissimi rischi personali.
Posted on : 14-04-2010 | By : admin | In : Diritto
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L’ufficiale addetto alla protezione ambientale.
In questi ultimi quindici anni il numero di passeggeri sulle navi da crociera è triplicato; una crescita che interessa tutti i settori collegati all’industria turistica. Ciò provoca, tra le altre cose, impatti sul piano economico, sociale ed ambientale. Su quest’ultimo argomento desidero esprimere le mie conoscenze maturate attraverso l’esperienza di bordo.
Gli impatti possono essere individuati in un inquinamento atmosferico e marino causato dalla nave, ed in un inquinamento causato dai passeggeri stessi: rifiuti a bordo, acque reflue, l’impatto sull’ambiente oggetto di visite durante gli scali.
L’industria crocieristica ha incominciato ad integrare, nelle proprie attività, le pratiche di gestione ambientale sostenibile.
Dal 2001 la ICCL International Council of cruise lines (che nel 2006 si è fusa con la CLIA, Ia Cruise line international association) rappresenta 25 gruppi crocieristici mondiali. La ICCL ha annunciato di aver stabilito standard ambientali obbligatori per le navi delle compagnie che fanno parte della associazione.
Note Francois Viete, lat. Vieta (1540-1603), matematico e politico francese del periodo rinascimentale.
John Neper (o Napier, lat.Nepero (1550-1617), matematico scozzese. Per semplificare i calcoli inventò i logaritmi. I primi furono chiamati neperiani; sono quelli che hanno la base e = 2,71… il limite della funzione (1 +1/n)n per n → ∞. Poi furono introdotti i Logaritmi decimali.
Henry Briggs (1561-1630) matematico inglese. Compilò le tavole dei Loga-ritmi decimali: 30000 numeri naturali con 14 cifre decimali. Lavorò con Nepero.
Leonhard Euler lat.Eulero (1707-83), matematico svizzero. Pervenne alle formule di trasformazione degli esponenziali in formule trigonometriche.
Jean Charles Borda, (1733-99), matematico francese. Calcolò la lunghezza del meridiano terrestre.
Long Range Identification and Tracking
da parte del Capitano L.C. Fabio Tortora (Tecnico Navale R.I.NA.)
1- Introduzione
Nel 2002 è stato introdotto il requisito dell’Automatic Identification System (AIS) per tutte le navi aventi stazza lorda maggiore o uguale a 300 tonnellate che effettuano viaggi internazionali, tutte le navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 500 tonnellate (anche se non effettuano viaggi internazionali) e tutte le navi passeggeri indipendentemente dalla stazza; l’AIS, oltre a migliorare la sicurezza della navigazione, permette agli Stati costieri di monitorare il traffico entro la portata VHF dalle proprie coste (o, per meglio dire, dalle proprie stazioni di monitoraggio del traffico), ma il monitoraggio a lungo raggio non è possibile con l’AIS.
Posted on : 11-02-2010 | By : admin | In : Tradizionale
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Intervista a distanza di “VITA e MARE” con Laura Pinasco, sul Ponte della nave “Stella Deneb” in Australia. Ampia sintesi.
Al comando della Stella Deneb appartenente alla Siba Ship c’è una donna. E’ Laura Pinasco, ha compiuto trent’anni e l’armatore le ha dato fiducia: comanda una nave porta-bestiame, la più grande di tutti i mari. Laura Pinasco ha iniziato a navigare nel 1997. Ha assunto il comando la prima volta nel 2003.
In un ambiente quasi tutto maschile, come quello marittimo, ha incontrato qualche difficoltà nel fare carriera?
Caro lettore; sono le 23.50, saliamo sul Ponte e stiamo insieme un po’ di tempo durante la mia guardia notturna dalle 00.00 alle 04.00. Mi esprimo come parlo al mio allievo. Saluto la guardia smontante con il “Buon giorno!”
Le consegne. Il Terzo Ufficiale smontante mi lascia le consegne: nave con funzione Trak mode, comando go to track; mi avverte che durante la mia guardia la nave arriverà al Waypoint (WP) per l’accostata. Non vi è traffico e nessuna anormalità. Cielo stellato, visibilità buona.
In zona c’è vento moderato da Sud. La nave, superate le Grandi Antille, dirige verso la Florida seguendo una spezzata del circolo massimo (con la funzione Great Circle Sailing). La rotta è 300°; la velocità è 20,40 nodi.
A cura del Primo Ufficiale Capitano L.C. Edgardo COSSU
Generalità. Il Canale artificiale di Kiel è conosciuto anche come NORTH – OSTSEE – KANAL; ha inizio a Brunsbüttel, attraversa con orientamento N-E (circa), le regioni settentrionali tedesche Schleswig-Holstein confinanti con la Danimarca, per raggiungere e collegarsi con il porto tedesco di Kiel, nel Mar Baltico. E’ percorribile in entrambi i sensi, contemporaneamente.
Il canale ha una lunghezza di circa 100 km con una larghezza massima, in superficie, di 162 m, sul fondo la larghezza è 90 m. ; la profondità al centro del canale è 11 metri. Ogni anno circa 40.000 navi tra grandi e piccole passano attraverso di esso. Il passaggio permette un notevole risparmio di cammino per le navi che devono entrare ed uscire dal Baltico.
Formule e calcoli VI caso di risoluz. triangolo sferico
Lettera del Sig. Francesco Esposito
…Professore Nicoli, i suoi libri mi hanno guidato nel mio studio da autodidatta. Ora navigo e fra qualche mese potrò dare l’esame di patente (lo chiamo ancora così). A bordo il Comandante mi invitò a calcolare (e controllare) le coordinate del Way-point in cui la nave, che seguiva il circolo massimo, doveva accostare di “tot” gradi. Inizialmente mi sono trovato in difficoltà; poi, ricorrendo al vertice, ho risolto il triangolo rettangolo sferico. Le coordinate risultarono lievemente differenti: di ~ 1’ in λ e meno di 1’ in φ. La domanda che le rivolgo è la seguente: ci sono altre formule per calcolare direttamente φ λ dei WP?
Innanzitutto complimenti sia per la qualità della domanda sia per gli studi da autodidatta. sì, ci sono altre formule, dirette, di risoluzione. Premetto che le espongo la risoluzione del triangolo sulla sfera, e non quella sull’ellissoide, come generalmente avviene nei programmi computerizzati. La principale causa di divergenza, lieve peraltro, tra i risultati dei nostri abituali calcoli e quelli che si leggono sulla schermata del navigatore integrato risiede nella diversità tra le due figure geometriche. Darò una risposta più ampia del necessario, a beneficio di eventuali altri lettori.
Siamo al VI caso di risoluzione di un triangolo sferico. Sono noti: il lato (90 – φ); Rotta iniziale Ri circolare, Ro rotta ortodromica al WP-X- (φ ‘λ’). Le formule risolutive sono quelle del Cap X par.6.di Navigazione astronomica, le Analogie di Nepero.
Dopo le sostituzioni dei simboli dei lati e degli angoli:
a = (90- φ’) ; b = (90- φ) = b; c = m ; C = Δ λ ; A = Ri ; B = (180 –Ro)
con φ’ φ Δλ aventi i noti segni algebrici; Ri e Ro circolari
cos φ ‘ = cos φ senRi/senRo ; φ’ Nord o Sud (chiariremo oltre, v.nota)
Nota: Dai dati della navigazione emerge qual è l’emisfero di appartenenza (Nord o Sud) di φ’; in mancanza di tale ipotesi iniziale si trova anche la seconda soluzione. I seguenti due esempi numerici chiariscono il concetto.
La II soluzione, puntoY(φ”, λ”) nell’emisfero opposto a quello di X (φ’ λ’), ha la stessa rotta Ro (X e Y sono punti simmetrici del c.m. rispetto al nodo). Le formule risolutive non cambiano.
I Esempio. Ortodromia tra A (Panama φ 5°N, λ 79°W) e B (Hobart Australia φ 43°S, λ 147°30’E) avente Ri = 219°51’12”.
Calcolare φ’ λ’ del punto X dove Ro è 221°
Risultati: X φ’13°19’43”S λ ‘ 94°29’36”W (Δλ= -15°29’36”W): mA-X =1435,8 miglia.
La seconda soluzione (punto Y in φ” Nord) è manifestamente estranea.
II Esempio Ortodromia tra A Halifax-Canada (φ 43°50’N, λ 64°02’W) e B Capo di Buona Speranza ( φ 34°25’S λ 18°15’E).
Primi risultati: Rotta ortodromica iniziale Ri = 120°°39’02” Rf 131°12’48” Nodo (φ 0° λ 14°35’07”W). Rotta al Nodo 141°38’30”
Calcolare φ’ λ’ dei punti X e Y dove Ro è 140°
Risultati: X φ’ 15°6’19”N λ‘ 26°55’11”W;
Y φ” 15°6’19”S λ” 2°15’03” W
Commento. Nel I esempio il punto Y (il simmetrico di X) è fuori dell’arco ortodromico (vedasi la φ” rispetto alla φ di partenza): pertanto è stato trascurato.
Nel II esempio, invece, i punti X e Y sono entrambi nell’arco di c.m.
Il VI caso di risoluzione, ed anche il V caso, sono aperti alla discussione e pertanto ci fanno conoscere bene talune caratteristiche dell'arco di circolo massimo.
Quel giorno nell' “Etang” nulla si muoveva, non l'aria, non le foglie delle canne e dell'altra vegetazione sparsa lungo le rive. Il cielo era sereno e azzurro e il sole scaldava piacevolmente la schiena dei marinai, intenti al lavoro di manutenzione degli accessori di coperta, accucciati e curvi su di essi.
Il secondo ufficiale stava in piedi nei dintorni e gettava lo sguardo qua e là, vigilando sul lavoro e sui marinai: era il turno pomeridiano della terza guardia, la sua.Oggetto sconosciuto
La nave era alla fonda nell’Etang de Berre, alle bocche del Rodano, vicino alla Camargue, in attesa di andare in banchina a scaricare il suo carico di crudeoil e aveva l’ancora di dritta a mare, data fondo alla corta. Per questo il giovane secondo era in coperta e non di guardia sul ponte: da lì seguiva il traffico lento delle piccole imbarcazioni che si muovevano nella rada e controllava a occhio la posizione di fonda della nave, che in assenza di vento e di corrente non si muoveva neppure e, tanto meno, alambardava. Sul fianco dritto, fra il cassero centrale e il cassero di poppa, lungo la murata, era stata messa in posizione una biscaglina a tarozzi, pesante e sicura, ben rizzata.